Il convincimento che mi ha portato a porre il Progetto Giochiamo a Giocare all’attenzione dei Maestri, dei neo-laureati della Facoltà di Scienze Motorie e degli Allenatori Giovanili viene a seguito di un lungo percorso in cui ho potuto rilevare e confrontare l’offerta educativa oggi proposta alle nuove generazioni con quelle che allora ebbi modo di vivere in modo più spontaneo, creativo e naturale a cominciare dalla mia infanzia.
L’ambito della mia proposta si riferisce alla mia sfera professionale e cioè a quella di educatore sportivo formatosi con quella scientificità e praticità acquisita negli studi ad hoc che ho tenuto presso la Scuola Centrale dello Sport del CONI, a Roma, ma soprattutto con quelle metodologie, pedagogie e attività che ho avuto modo di sperimentare sul campo prima come atleta e poi come Maestro di Sport.
Ebbene ciò che ho potuto rilevare in questi anni non sempre concorda con ciò che viene proposto a livello Istituzionale.
Ciò che ho modo di rilevare giornalmente, nel corso della mia attività, è che i modelli in voga non rispondono ai bisogni dei giovani, bensì alle esigenze organizzative, prestative, economiche degli organismi istituzionali.
Per esempio il proporre attività specializzate in età precoce non aiuta il processo educativo ma ne limita, sia in ampiezza che in profondità, gli orizzonti.
Questo vale non solo per lo sport ma anche per l’educazione in genere.
Il suddividere l’apprendimento sportivo in ambiti angusti limita poi lo sviluppo dell’individuo che non può che diventare un “operatore specializzato”, competente in un solo aspetto del progetto, incapace di autonomia gestionale, anche se molto funzionale a chi intende dirigere il progetto in assenza di conflitti, da vero padrone.
Ecco a cosa penso quando vedo tutti quei bambini” ammaestrati” che sin dai sei anni ripetono quelle gestualità tecniche molto specifiche adatte sì ad ottenere risultati in tempi brevi, ma incapaci di sostenere un progetto formativo- educativo capace di far emergere da ogni persona il meglio di ciò che possiede al fine di poter affrontare e trasformare in meglio il proprio futuro e non solo sportivo.
Maestro di Sport
Carlo Devoti
ACCESSO
AI CONTENUTI
DEL PROGETTO
© AONI • ACCADEMIA OLIMPICA NAZIONALE ITALIANA • WEBDESIGN MASSIMO SANNA | 2022-2023 | VARESE